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 Di Nino, allenatore giramondo - Il 30enne tecnico italiano, coach di Cavic, si racconta.

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MessaggioTitolo: Di Nino, allenatore giramondo - Il 30enne tecnico italiano, coach di Cavic, si racconta.   Di Nino, allenatore giramondo - Il 30enne tecnico italiano, coach di Cavic, si racconta. EmptyLun 20 Dic - 13:57

Di Nino, allenatore giramondo
''Con gli stranieri sono felice''
Il 30enne tecnico italiano, coach di Cavic, si racconta: ''Ho fatto una scelta di vita. Passare tante ore con ragazzi provenienti da mondi diversi mi ha fatto crescere. In Italia mi prendono per pazzo, Londra il punto terminale del progetto''


DUBAI - C'è un allenatore giramondo. Ce ne sono tanti, direte, ma non nel nuoto italiano. Non ce ne sono tanti ad aver disputato (a bordo vasca) Olimpiadi, Mondiali ed Europei con nazionali diverse tipo Russia, Serbia. Andrea Di Nino sì. Questo giovanotto (perché a 30 anni si è ancora giovani) è il coach di Milorad Cavic, ma anche di una pattuglia di altri nuotatori stranieri sempre più nutrita, che ha accettato l'Adn Project, la grande Idea di Di Nino.

Ma cosa vuol dire essere italiano ed allenare solo stranieri?"Aver fatto una scelta di vita, soprattutto per motivi culturali".
Avrebbe potuto essere un bel caos.
"Certo non è sempre facile, ad esempio, l'integrazione tra il mio essere latino e chi viene dall'Est... ma anche questa è una bella sfida... ma passare tante ore vicino a ragazzi provenienti da mondi diversi mi ha fatto crescere come persona, e questo è il risultato migliore, al di la delle vittorie".
Cosa vuol dire essersi formati all'estero?
"E' stato fondamentale... il mio mentore negli USA, Michael Lohberg (allenatore di Dara Torres, Scherer, Poleska, tra gli altri) mi ha insegnato non solo ad allenare ad alto livello, curando in maniera maniacale tutti i particolari tecnici, ma in particolare a gestire psicologicamente il campione, nei momenti critici della preparazione e dell'approccio alla gara".
Il segreto americano....
"Già. In USA ho avuto il sogno di creare un team di professionisti, in USA ho cercato di capire il fenomeno Race Club, il team di professionisti di Gary Hall, per capire come adattarlo alla realtà europea, e poi mi sono lanciato... senza rete".
Da Lignano Sabbiadoro, 2005, ad oggi: come la guardano gli altri?
"All'estero sono rispettato, non guardano la carta d'identità, ma ai risultati degli ultimi tre anni. Mi trattano alla stregua di una piccola federazione, vista la molteplicità di nazioni rappresentate nel team".
Ed in Italia?
"In Italia non lo so, avendo scelto di allenare atleti stranieri non frequento più le competizioni federali, quindi penso ci sia poca conoscenza del nostro club. Ho più "amici" allenatori all'estero che in Italia...".
E di lei cosa pensano?
"Penso mi prendano per un pazzo, visto i rischi che porta un progetto come A. D. N, progetto che si basa sui risultati.. quindi se vinciamo abbiamo credito, se perdiamo non abbiamo nessuna rete di protezione".
E dell'Italia i nuotatori stranieri cosa dicono?
"Dell'Italia non solo vedono quello che vediamo noi italiani ma forse anche cose che ormai noi non cogliamo più".
Cioè?
"Mi chiedono come possiamo accettare certe situazioni: l'immondizia nel Sud, il conflitto d'interessi, la mancata tutela dei beni culturali (ci alleniamo a soli 45' da Pompei). Mi stanno insegnando molto...".
Com'è la vita di emigrante al contrario? Da nord agli Usa, poi San Marino fino a Caserta.
"Mi manca casa, la mia casa del cuore, Roma, e la mia casa degli affetti, ovvero il Friuli, dove è rimasta mia mamma. Ma ho fatto una scelta, Londra non è lontana, le Olimpiadi saranno il punto terminale".
Ultima domanda: cosa pensano gli stranieri del nuoto italiano?
"Sono curiosi e interessati ai nostri "fenomeni", mi chiedono di loro, come persone e come atleti, vogliono sapere dove e come si allenano".
Non male.
"Ed in passato abbiamo ospitato degli azzurri. Sono nate anche belle amicizie, tra Nalesso e Cavic. Per questo mi piacerebbe tanto una cosa".
Quale?
"Sarebbe bello nel futuro prossimo vedere i campionati italiani Open, penso che potrebbe rendere ancora più forte il nuoto italiano".
(da [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] - 18 dicembre 2010)
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